Esiti della visita del governo italiano in Cina dello scorso giugno
Il Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi ha guidato lo scorso giugno una folta delegazione di politici e imprenditori in una visita in Cina allo scopo di rafforzare e ampliare i rapporti di collaborazione economica col gigante asiatico.
All’ordine del giorno del governo c’erano i cosiddetti “quattro pacchetti”, già avviati dai precedente governi, che prevedono accordi bilaterali su urbanizzazione, ambiente, sanità e sicurezza agro-alimentare.
In questi pacchetti c’è il meglio dell’esperienza italiana, dalle Smart Grid (reti urbane intelligenti) alla gestione dei rifiuti urbani, da quella delle città-regione e delle aree metropolitane, alla presentazione del sistema sanitario nazionale (secondo al mondo dopo la Francia secondo l’ONU) che unisce pubblico e privato.
Il Presidente Renzi ha incontrato il presidente Xi Jinping e il premier Li Keqiang e insieme hanno assistito alla cerimonia della firma dei 10 maggiori accordi di cooperazione. Tra questi, vanno segnalati quello da 500 milioni di euro tra Agusta Westland e Beijing General Aviation per l’acquisto di 50 elicotteri in cinque anni, quello con cui Shanghai Electric acquista quote di Ansaldo Energia per 400 milioni di euro e, soprattutto, quello tra lo stesso ministero dello Sviluppo economico e Alibaba, il gigante cinese dell’e-commerce -che proprio in questi giorni ha sbancato le borse con una quotazione tra le più alte della storia, collocando le sue azioni in Borsa per un incasso di oltre 25 miliardi di dollari- per la distribuzione online di prodotti italiani in Cina.
Da segnalare, infine, l’accordo di collaborazione firmato dalla Fondazione Italia Cina con Apecf per la creazione del China-Italy Center, una piattaforma delle eccellenze del Made in Italy, che promuoverà la collaborazione tra aziende italiane e cinesi nei settori del design, della moda, delle nuove tecnologie, con un occhio di riguardo alla ricerca, ai giovani e alle opportunità per loro in questi settori.