Dalla Cina nuove opportunità per l’agroalimentare italiano
Dalle recenti analisi del sito Clal, specializzato nel mercato lattiero caseario, emerge un vero e proprio boom delle importazioni cinesi di latte confezionato uht che sono volate a +200,2% dallo scorso giugno, con un record di circa 32.500 tonnellate di latte confezionato importato.
Sempre secondo gli analisti di Clal, questi dati evidenziano due elementi da non sottovalutare, che si traducono in potenziali opportunità per il comparto lattiero caseario made in Italy: da un lato cresce la richiesta da parte dei consumatori cinesi di prodotti con una maggiore sicurezza sul piano alimentare e qualitativo, dall’altro l’aumentato potere d’acquisto dei cinesi, si rivolge sempre più verso prodotti confezionati (come il latte uht) o finiti (come il formaggio).
E questa può e deve essere appunto una grande opportunità per tutto il comparto italiano portabandiera del made in Italy nel mondo, dalla mozzarella al latte ai formaggi riconosciuti in tutto il mondo per la loro eccellenza.
Dunque sarebbe auspicabile puntare forte sul mercato cinese con azioni commerciali congiunte tra i vari, numerosi consorzi di tutela delle grandi produzioni Dop e Igp italiane.
Come ha fatto proprio in questi giorni Barilla, il colosso emiliano della pasta, che è sbarcato in Cina con “Pasta Pronto”, un nuovo prodotto studiato appositamente per il mercato cinese e che andrà a scontrarsi frontalmente con uno dei piatti tradizionali cinesi, i noodles.
Barilla, produttore di pasta da 137 anni e già presente in forze all’estero, tenta così la conquista del mercato cinese che rappresenta una sfida importante per il gruppo italiano.