201410.07
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Il mercato e gli investitori cinesi sempre più protagonisti sulla scena economica mondiale

La notizia che più ha fatto scalpore in questi giorni è senza dubbio l’acquisto da parte dei cinesi di Anbag dello storico Waldorf Astoria, uno dei simboli di New York, per la cifra record di 1,95 miliardi di dollari.

Ma una serie di articoli del Financial Times ha rivelato come gli investitori cinesi si siano messi alla caccia di grandi affari in Europa.

Mentre la crisi del debito attanaglia ancora le aziende europee, le società cinesi, in contro tendenza, hanno investito in massa nei paesi più colpiti dalle difficoltà finanziarie.

Dal 2005 a giugno 2014 sono stati investiti dai cinesi 23,6 miliardi in Gran Bretagna, 10,6 in Francia, 6,9 miliardi in Italia, 5,9 in Germania.

Di questo grande afflusso di capitali l’Italia potrebbe approfittare, secondo un’idea esposta oggi sul Corriere della Sera da Stefano Simontacchi, managing partner dello studio Bonelli Erede Pappalardo e docente di international taxation all’università olandese di Leiden.

L’Italia, forte della sua posizione strategica, a cavallo tra Europa ed Africa, potrebbe proporsi come hub per i cinesi, una base di smistamento per gli investimenti e per le aziende cinesi. Tutto ciò dovrebbe però essere favorito da condizioni favorevoli per la tassazione nelle due direzioni: dall’Italia verso la Cina e dalla Cina verso l’Italia.

Ma la Cina non è protagonista solo per i suoi investimenti: il suo mercato interno è sterminato e in parte ancora tutto da “conquistare”.

Nei giorni scorsi è stata presentata a Roma presso l’Ice, l’istituto per il commercio estero, la piattaforma e-commerce CCIG Mall che collegherà i fornitori provenienti da otto Paesi al grande mercato cinese e, grazie al sempre maggiore interesse dei consumatori cinesi per i prodotti Made in Italy, l’Italia sarà il primo partner dell’iniziativa che conta di raggiungere un volume d’affari di 100 miliardi entro il 2020 di cui appunto l’Italia, potrà rappresentare una quota di circa il 15%.

La piattaforma sarà operativa dal prossimo 27 ottobre e beneficierà del sostegno del governo di Pechino attraverso Ccpit, la più grande agenzia della Cina per la promozione di investimenti e commercio, e da partner strategici del calibro di: Bank of China, China Telecom, China Merchants Bank e China Union Pay.

Stesso clima di grandi aspettative si è respirato alla manifestazione theMICAMshanghai, promossa da Assocalzaturifici e Fiera Milano, ancora con il supporto dell’Ice, che si è svolta dal 24 al 26 settembre nei padiglioni dello Shanghai Exhibition Centre e che ha riscosso un grande successo.

Commenta Cleto Sagripanti, presidente di Assocalzaturifici:

È cresciuta la qualità dei buyers che sono tornati per finalizzare ordini e concretizzare occasioni di business. Quello che ci rende davvero orgogliosi è vedere come questa manifestazione stia facendo crescere le aziende e la loro capacità di trovare i contatti. Vogliamo essere un riferimento per tutti quei marchi calzaturieri di altissima qualità che hanno bisogno di un hub adeguato e qualificato per entrare su un mercato nuovo e difficile, con logiche distributive profondamente diverse da quelle europee. Il nostro obiettivo è diventare la piattaforma unica per il fashion made in Italy in Cina, capace di aprire alle aziende le enormi opportunità di questo mercato, che grazie alla crescita della classe media vede aumentare di conseguenza la domanda di calzature ricercate di fascia alta e medio-alta, in perfetto target con il prodotto artigianale e ricco di valori e tradizione delle piccole medie imprese calzaturiere italiane.